100% Fitness Mag - Anno II Marzo 2008 | Page 72

Sport&Fitness zazione, tra i quali ricordiamo la Frutteria del Caribe, EnricoBetti Cucine, Tommaso Fiorentino Edilizia, il fioraio Giuseppe Terrecuso, il Ristorante la Fenice, la Caffetteria, il Supermercato Pollio, Lucky’s Store, il ristorante il Pozzo, la pasticceria Don Peppe, il punto SNAI, il fotografo Umberto Lanza, il ristorante Tasso, l’oleificio Gargiulo e il Limonoro. Si ringrazia, inoltre, l’intera amministrazione comunale di Sorrento ed in particolare l’assessore allo sport Mario Gargiulo. Non si può poi non spendere qualche parola per i ragazzi dell’organizzazione, per Fabrizio, per i due Peppe, per Luigi, per Giancarlo. È commovente vedere con quanta dedizione, con quanta tenacia essi anno dopo anno dedicano buona parte del loro tempo libero per l’organizzazione del Memorial. In una realtà attuale così triste e priva di valori, non tutto è perduto; c’è ancora un gruppo di ragazzi che spende parte del proprio tempo nel ricordare un caro amico, impegnandosi affinchè l’oblio del tempo non cancelli le fantastiche orme che Giovanni ha lasciato su questa terra. Di certo il torneo non farà tornare in vita il caro amico, ma di certo è un segnale forte che gli amici danno, è un coro che essi emettono unanime: Giovanni non verrà mai dimenticato! Possono, dunque, scorrere i titoli di coda, il quarto Memorial si è concluso, i spettatori possono abbandonare il campo di gioco e tornare nel tepore della loro casa, forse più ricchi dentro. Mentre la gente sfolla vedo in lontananza il signor Raffaele e la signora Anna, il solito grande, immenso sorriso inonda la loro faccia. Mi avvicino li saluto, li abbrac- cio; sono immediatamente pervaso da una sensazione di familiarità, di serenità. Perché la famiglia Serbandini trasmette in tutte le persone una sensazione di tranquillità, di semplicità; ci si arricchisce nello stare in loro compagnia, immediatamente si viene travolti dalla loro immensa e sincera bontà d’animo; impossibile non stimarli, ammirarli; impossibile non nutrire nei loro confronti un bene puro e sincero; sincero e meraviglioso come lo sguardo del figlio che dall’alto ci guida e ci osserva e forse un po’ sorride… Il Memorial è finito, tornerà l’anno prossimo, ma il ricordo di Giovanni rimarrà vivo in noi; alzando gli occhi al cielo in una notte d’estate non potremmo mai sentirci soli, perché ci sarà sempre una stella che ci guiderà nel nostro cammino, la più bella e lucente di tutte… Primo torneo di calciobalilla “Bar Paradise” «Grazie Evelyn». The Dreamers, Black and white, Magici, Inter, ‘E Frisk, Bad boys, Agos, Mimozio, Brigata Carolina, Mapei team, Alberi, Xmen, Tiraf, Parcheggio S. Lucia, Carmine team, Se potessi lo facessi, Montechiaro, Isidoro, Blue lion, Mamla, Ricasso, Real Massa, E biod’, Circumvesuviana 2D, Orvel, Skuato team, Aiello team, Nero, Chiappo Scaracchio, Getab, Super sayan, Le tigri. Quella che hai letto non è una sfilza di aride sigle: è un’allegra brigata, una caleidoscopica unione di persone, un anelito di speranza in un mondo disperato. Un pomeriggio la mia primogenita mi annuncia che parteciperemo ad un torneo di calciobalilla organizzato dal bar sotto casa. Vince le mie titubanze e rimostranze con quella affettuosità, quelle “coccole” che sciolgono i cuori dei padri. Iniziamo certi di essere eliminati alla prima gara ed invece, con somma meraviglia, siamo giunti ai quarti. Di certo non la nostra bravura faceva radunare un capannello di gente quando giocavamo, ma il fatto che Evelyn fosse l’unica donna iscritta al torneo. La cosa che mi colpiva, e di cui ne parlavo con l’amico Enzo (Getab), era che veniva trattata con 72 100% Fitness Magazine grande rispetto e, dove con confidenza, sempre con la gioia goliardica ed il cameratismo che lo sport, quello genuino, riesce a dare. Gloria ai vincitori, ai secondi, ai terzi classificati, ma ancor di più a tutti i partecipanti ed in modo speciale ai ragazzi che hanno vinto il premio “fair play”. Sembravano ragazzini spauriti, figli di un tempo perduto, dal viso pulito ed innocente. E la memoria mi ha trasportato indietro di 4, 5 lustri, quando si organizzavano sfide fino a notte fonda e dal bar «’ncap’ ‘a Rip’ ‘e Caruott’» si correva a Meta per l’ultima epica sfida. Si era più giovani, più spensierati, più ottimisti: grati al passato, coerenti nel presente, speranzosi nel futuro. Il meglio di quei ragazzi, giovani e non, l’ho ritrovato in tutti quelli che hanno partecipato a questo torneo. Se bastano 50 centesimi e poche palline per ricostruire un ambiente sereno, vuol dire che c’è ancora speranza in un mondo migliore. Rimbocchiamoci le maniche e nel nostro piccolo diventiamo costruttori di una società più giusta, più a nostra dimensione, dove con gioia padri e figli possano ritrovarsi anche per una partita di calciobalilla. Grazie Evelyn, il tuo papà!