100% Fitness Mag - Anno II Marzo 2008 | Page 50

alute & & Benessere SSaluteBenessere di allegrezza dell’umanità intera, è il giorno nel quale la vita supera la morte. Ogni anima si sente figlia dell’Eterno e tutti i cuori cantano l’Alleluja. Pasqua, sogno degli angeli e grido dei Profeti. L’intera preistoria cristiana è pervasa da questa attesa. Il Redentore era atteso con ansia dalle prime notti dei tempi più oscuri. Ed è stato annunziato dallo stuolo dei Profeti e preceduto da Mosè, il grande taciturno del Sinai che, morendo sul monte Nebo, predisse l’avvento del Salvatore. E il Dio dell’amore e del dolore, del perdono e della redenzione, invocato per millenni attraverso secoli di speranza dalla coscienza illuminata dell’umanità, presentito da spiriti come Platone, Seneca, Cicerone, disse: “Io sono la via, la verità, la vita”. Allora il travaglio inesausto degli uomini che cercavano lungo i sentieri il perché dell’esistenza e la ragione di tanto soff rire, ebbe una risposta nel Suo cuore divino. E la via trovò la strada maestra, la verità si dissetò alla sorgente, la vita divenne certezza d’immortalità e il dolore di ognuno si trasformò in invito a cooperare alla redenzione dell’umanità intera. L’Uomo Dio che nelle Sue due nature aveva in sé il senso del nostro breve tempo terreno ed il respiro dell’infinito eterno, ci ha rivelato come giungere al Padre nella festa pasquale. Festa del perfetto amore che incorona la morte con l’immortalità, promessa di letizia eterna. Eppure sembra che nulla cambi, che il Male imperversa sovrano. Bisogna imparare ad amare per donare di più. Bisogna continuare a donare per imparare a donare meglio e l’umanità sarà veramente aff rancata da ogni schiavitù soltanto se ubbidirà per amore alla divina legge dell’amore. Per troppo tempo abbiamo disubbidito, non 50 100% Fitness Magazine abbiamo voluto ascoltare. E l’odio si è scatenato sospingendoci verso le tenebre più paurose. Il sangue fratricida nell’odio e nel rancore ha fatto dimenticare il sangue che Cristo ha versato per la salvezza di tutti. Così non abbiamo più ricordato la nostra origine e la nostra finalità, perché l’Incarnazione non significa l’esaurimento di Dio nell’uomo, ma l’ascendere dell’uomo fino a Dio. Poiché l’Amore è stata la ragione della discesa di Cristo, dobbiamo fare veramente nostro il Suo testamento d’amore sulla Croce. In realtà a nulla vale che Cristo risorga per tutti quando rimane morto dentro di noi. A nulla vale che muoia per tutti quando non risorge mai nel nostro cuore. Per molti la prima Comunione spesso è anche l’ultima o si comunicano “una volta l’anno”. Eppure, per tanti, un tardivo ritorno all’Ostia-Gesù ha una nuova fragranza e un nuovo valore. Ed ecco che alla tavola della Cena ognuno non si trova più solo, ma si sente unito ai vicini e ai lontani realizzando una meravigliosa sinfonia, insospettabile per chi non crede. Siamo tutti viandanti dell’eterno e l’Ostia è il pane del cielo offerto a ogni pellegrino della terra. Benedetto chi nell’ultima ora potrà ripetere le parole di Tommaso d’Aquino morente: “Io ti ricevo prezzo della mia redenzione, viatico del mio pellegrinaggio”. E’ vero che ognuno può avere il proprio Giovedì o Venerdì Santo. Tutti, chi più chi meno, dobbiamo soff rire la nostra passione, ma nessuno può scegliere tra i chiodi e la lancia, il fiele e la corona di spine. La Pasqua, con il riscatto della colpa, segna per ognuno il passaggio dalla terra al cielo. Ma solo quando la Pasqua sarà una per tutti e tutti saranno uniti in una sola gioia, l’umanità canterà veramente il suo Alleluia. Lo so, è difficile, e lo sarà finché non si capirà appieno il Mistero Pasquale. L’amore è un mistero, il dolore è un mistero, la fede è un mistero. Saper amare vuol dire ritrovarsi, saper soff rire trasformarsi, saper credere illuminarsi. L’amore è un misterioso fluido che trasfigura vite e destini. Il dolore è un misterioso invito a dare una nuova luce al nostro destino. La fede è un misterioso anelito che spinge i mortali verso l’Eterno. Amore e dolore danno calore e senso alla fede. Del resto, senza amore qualsiasi religione sarebbe vana e senza dolore qualunque suo insegnamento privo di frutto. Amare è una gioia, soff rire una virtù, credere una forza. Ogni anima anela a possedere la fede ma nessun uomo, senza l’aiuto dell’Altissimo, può trasmetterla al fratello. Ognuno di noi è solo un mendicante che tende la mano a chi passa e parla a tutti col suo povero cuore, perché la fede, parafrasando Agostino, è la nostalgia del Cielo che abbiamo perduto. Ogni esistenza è una prova che si trasmuta in armonia e tende ad elevarsi in preghiera. Così, per tutti, la vita è un mistero eroico, lirico e mistico. Ogni esistenza cerca l’amore, trova almeno una sofferenza e anela alla fede. C