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alute & Benessere
alute & Benessere
di Aniello Clemente
Umanista
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Mens sana in corpore sano
ACCIDERE EX UNA SCINTILLA
INCENDIA PASSIM
“A volte da una sola scintilla scoppia un incendio” (Lucrezio)
S
pesso amo isolarmi leggendo volumi
di spiritualità ingialliti dal tempo, dal
linguaggio desueto, e, stranamente, assaporo una pace, una serenità che mi
ripaga abbondantemente del tempo investito.
Ho tra le mani un libro di Nino Salvaneschi
datato 1968 e mi fa sorridere il prezzo di copertina “lire ottocento nette”. Poiché sarà lui
che ci accompagnerà in questa riflessione pasquale è giusto che Ve lo presenti sommariamente.
Nacque a Pavia il 3 Dicembre 1886 e fu colpito
da una grave malattia che fu causa di una cecità purtroppo permanente e totale. Salvaneschi
è stato definito da alcuni critici “Il cantastorie
di Dio” colui che ha vissuto per regalare agli
uomini di poca vista la meravigliosa luce della
vita. Grazie a lui, sulla falsa riga di quanto già
introdotto a febbraio, scriverò dell’”Amore non
amato”, della Pasqua, formulando anticipatamente i miei più sinceri ed affettuosi auguri a
Voi, ai Vostri parenti, a quanti condivideranno
le Vostre mense imbandite e la spensieratezza
del lunedì in albis. Ma, in modo speciale, il mio
affetto e i miei auguri vanno a quanti soff rono
nel corpo e nello spirito, a MariaLuisa, affinché possa esserle d’ispirazione per la sua tesi
sul dolore, a mia madre, che dal suo trono di
sofferenza è continuamente, per quanti la conoscono e la circondano, fonte di gioia e gloria
a Dio. Il mistero del Giovedì Santo è il trionfo
dell’amore di Dio per gli uomini, perché Cristo
ha donato se stesso a tutti sino alla consumazione dei secoli: nasce l’Eucaristia e da questo
giorno l’Ostia risplende su tutto il mondo, anche se una parte impreca e bestemmia ancora.
L’amore di Cristo si è vestito di umiltà con la
lavanda dei piedi agli Apostoli che rappresenta
il simbolo di tutte le opere di misericordia. Da
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qui la Chiesa prende coscienza della propria
missione e nasce il Sacerdozio. Da questo giorno la carità si apre faticosamente un varco in
mezzo alla ferocia degli uomini. Talvolta l’iniquità dei malvagi sembra vincere e sommergere
l’amore, ma la carità ritorna a diffondere il suo
grido fraterno su tutta la terra. Così il Giovedì
Santo con la lavanda dei piedi, l’istituzione del
Sacerdozio e il dono dell’Eucaristia sigilla i secoli con il suo mistero d’amore. L’Ultima Cena
è il poema d’amore che culmina con il Golgota. Nell’Orto del Getsemani tutto il dolore
del mondo, quello di ieri, di oggi e di domani,
rivive in questa notte. Poche ore hanno il peso
di millenni, Gesù soff re per l’umanità intera e
il suo dolore diventa il tramite che riallaccia
la terra al cielo. Un dolore che non ha tregua,
ancora oggi, per la stupidità degli uomini che
continuano ad ammazzarsi, ad odiar