in casi gravi in cui si evidenziano alterati valori
EMG/ENG; il paziente in terapia conservativa deve pertanto essere controllato.
Conservativa. Talvolta è sufficiente cambiare
modalità di svolgimento dell’attività lavorativa
per avere un miglioramento.
Il trattamento convenzionale si avvale di: ultrasuoni, ionoforesi, laser, che possono migliorare i sintomi, ma non agiscono sulla causa
della Sindrome (ripetute e prolungate flessoestensioni del polso); farmaci antinfiammatori
non steroidei, hanno scarsa efficacia, farmaci
steroidei, hanno efficacia limitata nel tempo;
infiltrazioni efficaci sui sintomi, ma con due
grossi “effetti collaterali”: un dimostrato danno
fibrotico del nervo e il rischio che il paziente
posticipi troppo l’intervento con esiti permanenti; stecche per il polso (splint) efficaci, ma
poco tollerate, solitamente usate solo di notte
e che pertanto non incidono sulla causa della
sindrome.
IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO
Il nervo mediano nasce dai forami di coniugazione delle vertebre cervicali insieme agli altri
nervi che formano il plesso brachiale, scende
lungo il collo tra i muscoli Scaleno anteriore
e medio, si porta al di sotto della clavicola nel
cavo ascellare, decorre lungo il braccio, attraversa il gomito e l’avambraccio tra i muscoli
flessori del polso e delle dita, e giunge nel tunnel carpale, dove insieme ad altre strutture, lo
attraversa fino all’eminenza tenar e alle prime
tre dita della mano e metà del quarto.
Considerato il decorso del nervo mediano,
è evidente che la sintomatologia descritta in
precedenza può scaturire da un compressione
del nervo in un qualsiasi punto del suo decorso. Da ciò deriva che qualsiasi tipo di intervento di tipo conservativo convenzionale
descritto in precedenza non agirà sulla causa
ma sui sintomi, motivo per il quale si avrà solo
un’attenuazione del sintomo ma il problema
si ripresenterà. L’osteopata andrà ad agire sulla causa andando ad indagare ogni struttura
che potrebbe essere ritenuta responsabile di
tale compressione; per cui valuterà il rachide
cervicale, lo stretto toracico superiore, la clavicola, il muscolo piccolo pettorale, il gomito,
la membrana interossea radio ulnare, ed infine
il tunnel carpale. Individuata la o le strutture
ipocinetiche(poco mobili) l’osteopata interverrà con una serie di tecniche manuali atte a liberare il nervo dalla compressione ed agevolare la
propagazione dell’impulso nervoso lungo tutto
il suo decorso.
PERA
FRUTTO REGOLATORE
E
Tonico e lassativo,
ne ricavano benefici
intestino e colesterolo
Tutti conoscono la pera come eccellente regolatore dell’intestino. E infatti vi troviamo una buona quantità di fibre
idrosolubili, la principale delle quali è la pectina. Questa, a
contatto con l’acqua bevuta o contenuta negli alimenti, si
gonfia notevolmente. Le feci, di conseguenza, firmano una
massa morbida e voluminosa, e vengono facilmente espulse.
Naturalmente, se la quantità di pere consumate è superiore
a un certo limite (la cui variabilità è ampiamente determinata dalle caratteristiche di ciascuno), questo frutto diventa
particolarmente lassativo.
La regolazione delle funzione intestinale è solo l’effetto più
evidente della pera. Le sue fibre idrosolubili svolgono anche altre interessanti funzioni: tonificano e disinfiammano
la parete intestinale, regolano l’assorbimento degli zuccheri
e dei grassi (con interessanti e positive ricadute per quanto
riguarda i livelli della glicemia e della colesterolemia), controllano lo sviluppo dei fenomeni putrefattivi intestinali.
Anche l’apparato urinario è delicatamente attivato dalla
pera, che attraverso i reni promuove l’eliminazione degli
acidi urici. Ecco quindi spiegata una delle classiche e tradizionali indicazioni terapeutiche della pera, un frutto raccomandato a chi soff re di reumatismi, dolori articolari e gotta.
E probabilmente per l’insieme di tutte queste caratteristiche
(oltre per il buon contenuto di potassio) che la pera è anche
indicata nei soggetti ipertesi. La sua digeribilità,tuttavia,
non è sempre ottimale: molte persone dopo aver consumato
mpre
un paio di pere avvertono nello stomai
co una sgradevole sensazione di
radevole
raff reddamento. Un ultima
mento.
annotazione: chi sa di dione:
uttosto
gerire piuttosto lentamente, non consumi
on
le pere in quantità
eccessiva, evitando in particolare di
rdegustaro
le con lo
stomaco
a
pieno, alla
l
fine del
pasto.
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