100% Fitness Mag - Anno II Maggio 2008 | Page 33

in casi gravi in cui si evidenziano alterati valori EMG/ENG; il paziente in terapia conservativa deve pertanto essere controllato. Conservativa. Talvolta è sufficiente cambiare modalità di svolgimento dell’attività lavorativa per avere un miglioramento. Il trattamento convenzionale si avvale di: ultrasuoni, ionoforesi, laser, che possono migliorare i sintomi, ma non agiscono sulla causa della Sindrome (ripetute e prolungate flessoestensioni del polso); farmaci antinfiammatori non steroidei, hanno scarsa efficacia, farmaci steroidei, hanno efficacia limitata nel tempo; infiltrazioni efficaci sui sintomi, ma con due grossi “effetti collaterali”: un dimostrato danno fibrotico del nervo e il rischio che il paziente posticipi troppo l’intervento con esiti permanenti; stecche per il polso (splint) efficaci, ma poco tollerate, solitamente usate solo di notte e che pertanto non incidono sulla causa della sindrome. IL TRATTAMENTO OSTEOPATICO Il nervo mediano nasce dai forami di coniugazione delle vertebre cervicali insieme agli altri nervi che formano il plesso brachiale, scende lungo il collo tra i muscoli Scaleno anteriore e medio, si porta al di sotto della clavicola nel cavo ascellare, decorre lungo il braccio, attraversa il gomito e l’avambraccio tra i muscoli flessori del polso e delle dita, e giunge nel tunnel carpale, dove insieme ad altre strutture, lo attraversa fino all’eminenza tenar e alle prime tre dita della mano e metà del quarto. Considerato il decorso del nervo mediano, è evidente che la sintomatologia descritta in precedenza può scaturire da un compressione del nervo in un qualsiasi punto del suo decorso. Da ciò deriva che qualsiasi tipo di intervento di tipo conservativo convenzionale descritto in precedenza non agirà sulla causa ma sui sintomi, motivo per il quale si avrà solo un’attenuazione del sintomo ma il problema si ripresenterà. L’osteopata andrà ad agire sulla causa andando ad indagare ogni struttura che potrebbe essere ritenuta responsabile di tale compressione; per cui valuterà il rachide cervicale, lo stretto toracico superiore, la clavicola, il muscolo piccolo pettorale, il gomito, la membrana interossea radio ulnare, ed infine il tunnel carpale. Individuata la o le strutture ipocinetiche(poco mobili) l’osteopata interverrà con una serie di tecniche manuali atte a liberare il nervo dalla compressione ed agevolare la propagazione dell’impulso nervoso lungo tutto il suo decorso. PERA FRUTTO REGOLATORE E Tonico e lassativo, ne ricavano benefici intestino e colesterolo Tutti conoscono la pera come eccellente regolatore dell’intestino. E infatti vi troviamo una buona quantità di fibre idrosolubili, la principale delle quali è la pectina. Questa, a contatto con l’acqua bevuta o contenuta negli alimenti, si gonfia notevolmente. Le feci, di conseguenza, firmano una massa morbida e voluminosa, e vengono facilmente espulse. Naturalmente, se la quantità di pere consumate è superiore a un certo limite (la cui variabilità è ampiamente determinata dalle caratteristiche di ciascuno), questo frutto diventa particolarmente lassativo. La regolazione delle funzione intestinale è solo l’effetto più evidente della pera. Le sue fibre idrosolubili svolgono anche altre interessanti funzioni: tonificano e disinfiammano la parete intestinale, regolano l’assorbimento degli zuccheri e dei grassi (con interessanti e positive ricadute per quanto riguarda i livelli della glicemia e della colesterolemia), controllano lo sviluppo dei fenomeni putrefattivi intestinali. Anche l’apparato urinario è delicatamente attivato dalla pera, che attraverso i reni promuove l’eliminazione degli acidi urici. Ecco quindi spiegata una delle classiche e tradizionali indicazioni terapeutiche della pera, un frutto raccomandato a chi soff re di reumatismi, dolori articolari e gotta. E probabilmente per l’insieme di tutte queste caratteristiche (oltre per il buon contenuto di potassio) che la pera è anche indicata nei soggetti ipertesi. La sua digeribilità,tuttavia, non è sempre ottimale: molte persone dopo aver consumato mpre un paio di pere avvertono nello stomai co una sgradevole sensazione di radevole raff reddamento. Un ultima mento. annotazione: chi sa di dione: uttosto gerire piuttosto lentamente, non consumi on le pere in quantità eccessiva, evitando in particolare di rdegustaro le con lo stomaco a pieno, alla l fine del pasto. 100% Fitness Magazine M i 33