100% Fitness Mag - Anno II Maggio 2008 | Page 30

Salute & Benessere di Vincenzo Cozzolino La sindrome del Fisioterapista - Terapista Manuale Osteopata - Posturologo TUNNEL CARPALE L a Sindrome del Tunnel Carpale (stc) è la neuropatia (sofferenza del nervo) più frequente dell’arto superiore ed è dovuta alla compressione del nervo mediano al polso nel suo passaggio attraverso il tunnel carpale. L’età maggiormente interessata per entrambi i sessi è quella compresa fra 50 e 59 anni con un’incidenza di circa tre volte più elevata nella donna ed è variabile a seconda dell’attività lavorativa svolta, e nel 70% dei casi è bilaterale, con prevalenza della mano dominante. COS’E’ IL TUNNEL CARPALE? Il tunnel carpale è un canale localizzato a livello del polso nel quale passano strutture nervose (nervo mediano), vascolari e tendinee (tendini muscoli flessori delle dita). Questo tunnel è costituito dalle ossa del carpo (mano) scafoide e trapezio da un lato e piriforme ed uncinato dall’altro, sulle quali è teso il legamento trasverso del carpo, un nastro fibroso che costituisce il tetto del tunnel stesso. QUALI SONO LE CAUSE DELLA STC? La patogenesi occupazionale sembra essere la causa più frequente per lo sviluppo della Sindrome del Tunnel Carpale. E’ stata dimostrata un’ associazione con i lavori ripetitivi, sia in presenza (rischio più elevato) che in assenza di applicazione di forza elevata. E’ stato dimostrato che prolungati e/o ripetuti movimenti di flesso-estensione del polso (in minor misura anche la flessione delle dita), provocano un aumento della pressione all’interno del tunnel carpale e che il ripetuto allungamento dei nervi e dei tendini che scorrono dentro il tunnel possono dar luogo ad una infiammazione che riduce le dimensioni del tunnel determinando la compressione del nervo mediano. QUALI SONO I SINTOMI? Nelle fasi iniziali della patologia la Sindrome del Tunnel Carpale (stc) si manifesta con formicolii, sensazione di intorpidimento o gonfiore alla mano, prevalenti alle prime tre dita della mano e in parte al quarto dito (vedi figura), soprattutto al mattino e/o durante la notte; successivamente compare dolore irradiato anche all’avambraccio, (sintomi definiti “irritativi”). Se la patologia si 30 100% Fitness Magazine aggrava compaiono perdita di sensibilità alle dita, perdita di forza della mano, atrofia dell’eminenza tenar; (sintomi “deficitari”). PERCHE I SINTOMI SONO PREVALENTI LA NOTTE E AL RISVEGLIO? I pareri in proposito non sono univoci. Verosimilmente le cause sono molteplici: di notte il polso può rimanere a lungo iperflesso o iperesteso determinando così, come spiegato sopra, una maggiore pressione all’interno del tunnel carpale, con compressione del nervo mediano; la posizione sdraiata può ridistribuire i liquidi corporei con un aumento di questi agli arti superiori e quindi anche all’interno del tunnel carpale con conseguente aumento della pressione; il riposo stesso della mano non permetterebbe il drenaggio dei liquidi all’interno del tunnel carpale. LA DIAGNOSI Quando il paziente riferisce formicolio (parestesie) e/o dolore, spesso irradiato all’avambraccio, prevalentemente notturno o mattutino, la diagnosi di Sindrome del Tunnel Carpale è ritenuta la più probabile. Tuttavia è importante far effettuare l’esame obiettivo neurologico e l’esame EMG/ENG (elettromiografico/ elettroneurografico). L’esame obiettivo neurologico valuta la forza, i riflessi osteotendinei, la sensibilità e può avvalersi di tests clinici. L’EVOLUZIONE DELLA STC Solitamente in assenza di trattamento o di cambiamento dell’attività lavorativa, la Sindrome del Tunnel Carpale tende ad aggravarsi negli anni. Tuttavia in alcuni pazienti rimane stazionaria nel tempo. L’esperienza clinica dimostra che durante i periodi freddi la sintomatologia si esacerba e migliora durante i periodi caldi, pur non modificandosi la gravità della patologia. CURA DELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE (STC) La terapia della Sindrome del Tunnel Carpale (stc) può essere conservativa o chirurgica. Secondo le indicazioni dell’American Accademy of Neurology (AAN, 1993), il trattamento conservativo è da tentare in ogni caso. E’ importante, comunque, non operare il paziente troppo tardi