Salute & Benessere
di Aniello Clemente
Umanista
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MENS SANA IN CORPORE SANO
Nati sumus ad congregationem hominus et
ad societatem comunitatem que generis humani
(Cicerone)
S
iamo nati con l’istinto
dell’unione, dell’associazione e delle comunanza propri
del genere umano.
Chiedo scusa a Giovanni il barbiere,
ai suoi accoliti e a chiunque mi trova
troppo lungo e “difficile”, ma questo
mese Vi chiedo un’attenzione maggiore che, e su questo hanno ragione
i miei detrattori, non viene richiesta
in un mensile di “facile” lettura. A
Giovanni & Co. chiedo venia e suggerisco di saltare questo articolo.
Si fa un gran parlare di leggi sull’immigrazione, di stranieri, di extracomunitari, e non vorrei che l’amor di
Patria, la giusta voglia di “tranquillità”, possa dar adito ad isolate, becere,
ondate di xenofobia. L’argomento
è stato il filo conduttore della mia
sceneggiature per il musical “Under Ground - questione di pelle.”,
abilmente coreografato da Raffaella
Pandolfi, che è andato in scena a
Piano in questi giorni. Ma lì il compito è stato meno arduo perché abbiamo espresso, attraverso la danza,
il nostro pensiero sulla diversità, ma,
comunque, in modo leggiadro, senza
“complicazioni” di sorta.
Vi sarete già accorti che, per quanto possibile, questo appuntamento
mensile (che attendo con eros e filia)
cerca di trattare temi apartiticamente, senza connotazioni politiche di
sorta. Qualcuno mi farà notare che
c’è, però, una vena (o forse più) di
tendenza a temi cristiani, e non lo
nego perché, comunque sono trattati nel rispetto del pensiero e della
fede altrui. Il tema della diversità e
dell’accoglienza è però troppo arduo
per le mie esigue forze e, quindi, anche questo mese avremo un ospite
che ci farà da cicerone (inteso come
guida e non quello della frase!?!). Mi
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aiuterà a tradurre ciò che desidero
dirVi il preside della Facoltà di Lettere e Scienze Umane dell’Università
Saint-Joseph di Beirut e docente di
Filosofia e di Antropologia, il prof.
Gesuita Selim Abou, che dedica le
sue ricerche alla problematica dei
conflitti tra culture. Desidero partire
da una premessa che è il motivo di
questa nostra tavola rotonda: il diritto alla differenza è il diritto di ciascun popolo ad affermare, difendere,
salvare o recuperare la propria specificità culturale? Questa rivendicazione si può esprimere in vari modi,
sinteticamente ne tratteggerò alcune
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