100% Fitness Mag - Anno II Aprile 2008 | Page 27

Salute & Benessere ipermobile a causa del contemporaneo allungamento dei legamenti che vi s’inseriscono. Sotto l’azione del carico, quindi, si solleverà, favorendo l’appiattimento dell’arco longitudinale del piede e la pronazione. Naturalmente un piede pronato indurrà alterazioni posturali a livello dei diversi segmenti scheletrici a monte, quali il valgismo delle ginocchia, la limitazione all’intrarotazione delle anche e l’ iperlordosi della colonna vertebrale. La prima scelta terapeutica da ef- fettuare per un paziente affetto da alluce valgo è il trattamento non cruento. Spesso il dolore e la borsite possono essere risolti con l’eliminazione della frizione della calzatura contro l’eminenza mediale, valutando l’eventualità di cambiare la calzatura da utilizzare quotidianamente con l’aggiunta di accorgimenti in loco di trattamenti podologici ed ortoplastici utili nel migliorare anche la stabilità plantare in fase propulsiva; è da dire che nonostante i buoni risultati del trattamento incruento, in uno stadio precoce della deformità, alcuni pazienti necessitano di un intervento chirurgico per risolvere definitamene le limitazioni funzionali. di Mariarosaria D’Esposito Logopedista Il “bel canto” Se fino a qualche anno fa il mondo del canto si presentava come una casta chiusa, gonfio della presunzione di poter bastare a se stesso, ora ricerca, sempre più frequentemente, collaborazione in campi affini o complementari. La Logopedia, in tal senso, si rivela un’importante fonte di osservazione essendo spesso chiamata, con la foniatria, a “curare le ferite” della voce cantata. Sebbene ognuno di questi pazienti presenti problematiche personali ed arrivi alla rieducazione con una storia (di vita e di voce) unica, esiste per tutti un unico comune denominatore di difficoltà costanti. È, quindi, possibile tracciare un seppur sommario identikit dello studente di canto attraverso le aspettative e gli ostacoli che emergono durante l’osservazione logopedica. La prima cosa che disorienta chi decide di immergersi nel mondo dorato del canto è la scoperta di numerosi indirizzi formativi, spesso diametralmente opposti. “Chi è il maestro più affidabile?” si domanda lo sprovveduto novizio. L’inesperienza porta sovente a privilegiare il maestro che garantisce risultati rapidi: cantare tutto e subito, magari saltando tappe necessarie alla costruzione di una capacità canora buona e duratura. L’insegnante che parte, nella costruzione della voce, da semplici esercizi respiratori, viene spesso considerato anacronistico, mentre l’altro che inoltra subito nel magico mondo delle romanze, riesce ad ottenere consensi incondizionati. Purtroppo scorrette strategie, passando dal docente all’allievo, portano inevitabilmente ad una popolarità di breve durata in quanto tutti gli abusi vocali sciupano rapidamente la voce, intaccando la sua espressività, e spesso determinano una vera e propria patologia della voce cantata (disodia). Da qualche tempo si registra per fortuna un’inversione di tale tendenza: la logopedia non è chiamata soltanto a ripristinare equilibri fonatori compromessi, ma è considerata da molti maestri come propedeutica allo studio del canto. L’acquisizione della respirazione diaframmatica, la consapevolezza del meccanismo pneumo-fono-articolatorio, la definizione della propria tessitura vocale diventano importanti preliminari all’educazione canora vera e propria. È davvero un’esperienza entusiasmante, per un logopedista ed un maestro di canto affiatati, guidare una voce dai suoi primi passi all’emozionante momento del volo. 100% Fitness Magazine 27