100% Fitness Mag - Anno II Agosto 2008 | Page 43

stia al tratto lombare, alla regione glutea, alle parti posteriori della coscia e della gamba, alla pianta del piede, nonché deficit motori e aree di ipoestesia dell’arto inferiore. Frequentemente tali sintomi si presentano in forma più acuta dopo un lungo periodo in posizione seduta , specie con il femore introruotato, o dopo lo svolgimento di attività sportiva e lavorativa particolarmente intense. Dolore gluteo e a decorso sciatico. Dolore miofasciale legato ad una sofferenza isolata del muscolo e quindi circoscritto alla zona glutea, ma non di rado irradiato alla parte posteriore della coscia, da un dolore da compressione vascolare e nervosa molto più di frequente irradiato all’arto inferiore posteriormente fino al piede. Un altro dolore è quello d disfunzione sacro-iliaca. VALUTAZIONE FUNZIONALE Per diagnosticare ale sindrome l’osservazione del paziente e l’esecuzione di alcuni test sono sufficienti per valutare la sindrome del piriforme e la compressione dello sciatico. La rotazione esterna del femore, visibile quando il paziente in posizione supina atteggia il piede in extrarotazione, può essere segno di tensione meccanica a carico del piriforme o di altri muscoli rotatori esterni dell’anca. Un’altra considerazione può essere il dolore scatenato dalla palpazione, sia a livello del grande trocantere, sia nei pressi del bordo esterno sacrale. Altra metodica è quella di applicare specifiche manovre di stiramento e di particolari test di contrazione del muscolo retratto e indurito in grado di riprodurre o accentuare la sintomatologia dolorosa. TRATTAMENTO Tra le tecniche manuali, la più utilizzata, risulta quella di stiramento progressivo del muscolo (prima passivo e poi attivo) in flessione – adduzione – intrarotazione d’anca. Inoltre, per ottenere la completa scomparsa dei sintomi dolorosi e il recupero della fisiologica lunghezza del piriforme, si consiglia l’uso di tecniche di facilitazione neuromuscolare e di rilasciamento miofasciale, quali utili strumenti terapeutici per favorire la riduzione del tono, il rilasciamento del muscolo, inoltre richiedendo una maggiore partecipazione attiva da parte del paziente, possono permettere una memorizzazione a distanza dei risultati ottenuti. Inoltre ritengo che addestrare il paziente all’autoallungamento sia utile in modo tale da non limitare il trattamento alla sola durata della singola seduta. Tra le altre tecniche utilizzate è da ricordare la tecnica INIT, che consiste in una pressione digitale sui Tender Point del muscolo. 100% Fitness Magazine 43