100% Fitness Mag - Anno II Agosto 2008 | Page 38

D: Da qualche tempo la dentiera che è sempre stata ferma si muove e parlando sembra che scappi. La pasta adesiva da fastidio. Ci sono altri rimedi o deve essere rifatta? R: Con il passare dei mesi le creste ossee edentule vanno incontro ad un fisiologico rimodellamento che causa la minore aderenza della protesi e quindi la sua mobilizzazione durante la fonesi e la masticazione. Se il difetto è di piccola entità si può sopperire con le paste adesive, altrimenti risulta necessario l’intervento specialistico. Si valuterà se è possibile colmare la discrepanza con una ribasatura ottenendo un risultato di nuovo soddisfacente. Ma se sono trascorsi molti anni e la protesi non è stata mai controllata è probabile che risulti oramai incongrua, che i denti siano usurati e che sia dunque impossibile ottenere che la vecchia protesi torni ad essere stabile e bisognerà farne una nuova. D: A che età è opportuno far controllare un bambino dallo specialista in n ortodonzia in caso di denti storti? E’ presto a 6-7 anni? R: Esistono numerose e diverse tipologie di mal occlusione ed ognuna di esse riconosce una diversa età ottimale per iniziare la cura, sfruttando al massimo le potenzialità di crescita del paziente senza correre il rischio di una cura eccessivamente (ed inutilmente) lunga. Ad esempio, laddove sia richiesto un trattamento di tipo ortodontico-ortopedico, che richieda cioè un intervento sulle basi ossee, è preferibile iniziare quanto prima la cura. Se invece si rende necessario un intervento di tipo funzionale, che agisca sulla muscolatura del paziente per favorire i processi di crescita mandibolare, è preferibile iniziare il trattamento intorno ai 1011 anni. Altri problemi potrebbero essere trattati direttamente a fine permuta dentale. Sono queste, in ogni caso, valutazioni che spettano all’ortodontista. Di sicuro consiglio 38 100% Fitness Magazine far visitare il piccolo paziente quanto prima possibile, quindi anche a 6-7 anni: sarà poi il professionista a valutare se è il caso o meno di intervenire e quando il momento risulti essere quello più opportuno. D: E’ possibile curare una carie senza anestesia e senza sentire dolore? R: La risposta è sicuramente SI. Certo molto dipende dalla profondità della carie (parametro oggettivo) e dalla soglia del dolore del paziente (parametro soggettivo). Concettualmente possiamo affermare che tanto più è profonda una lesione cariosa tanto più si avverte dolore con l’avvicinarsi della fresa alla polpa dentaria (nervo). Poi alcuni pazienti sentono dolore anche per carie molto piccole, mentre altri non avvertono alcun fastidio anche per cavità enormi. Se il paziente lo preferisce ed io lo ritengo di riteng opportuno, eseguo un po’ di anestesia anche per piccole cavità; considero inconcepibile far soff rire il paziente per la banale cura di una carie. D: Quindi le persone che non sentono dolore sono davvero fortunate! R: La risposta in questo caso è NO! Il dolore è un meccanismo di difesa del nostro organismo, che ci avvisa come un campanello d’allarme che qualcosa non va. Quindi prima accusiamo il mal di dente, prima ci rechiamo dal dentista, prima ci curiamo, la terapia è più rapida e meno costosa, il dente sarà meno compromesso ed avrà una prognosi a lungo termine più favorevole; ed è proprio questo il motivo per cui invito i pazienti a frequenti visite di controllo.