S
alute & Benessere
di Erminio Liguori
Cardiologo - Endocrinologo
CARDIOLOGIA
FATTORI DI RISCHIO
CARDIOVASCOLARI
ULTIMA PARTE
V
eniamo ora a considerare
l’ultimo
dei fattori di rischio
“classici”, l’ Obesità.
Qui il discorso diventa davvero difficile, perché la correzione
dell’obesità passa per un grado di
coinvolgimento del paziente molto
importante, alrimenti si riduce ad
una mera “predica” per salvarsi la
coscienza.
Far dimagrire consistentemente e
duraturamente un obeso è forse la
sfida più ardua per un cardiologo,
anche perchè implica non solo la
correzione di inveterate, scorrette,
abitudini alimentari, ma anche “un
nuovo inizio” ad una vita attiva ed
all’uso corretto della muscolatura
del proprio corpo, ogni giorno.
Eppure, oltre che la dieta, da osservare con scrupolo e con l’aiuto
di una bilancia pesa-alimenti, nella
stragrande maggioranza dei casi
basta un po’ di buona volontà per
scrollarsi di dosso l’apatia e l’inerzia e per prendere la sana abitudine di fare attività fisica quotidiana;
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basta camminare a piedi per 5 Km
al dì a passo moderato per incidere
positivamente, oltre che sul peso
corporeo, anche sull’assetto lipidico e sulla pressione, con un evidente vantaggio, anche in termini di
autostima.
Da quanto detto in queste puntate,
risulta intuitivo il serrato intreccio
dei Fattori di Rischio fra loro: c’è
un continuum fra Obesità-Sedentarietà- Diabete-Ipertensione-Dislipidemia, che trova la sua più alta
espressione nella c.d. Sindrome
Metabolica.
Che poi ci si sovrapponga il fumo
di sigaretta… A mia opinione forse
il più importante e di sicuro quello
che scatena il danno iniziale fra i
Fattori di rischio.
Per ultimare questa chiacchierata
che ho cercato di mantenere in una
forma discorsiva e semplice per un
pubblico non esperto e moderatamente interessato, vorrei svolgere
alcune considerazioni conclusive
sulla Familiarietà.
E’ a tutti noto che molti dei Fattori di rischio riconoscono una
più o meno spiccata familiarietà,
ma questo concetto non sembra
essere tenuto nella giusta considerazione della maggior parte delle
persone, che vivono spesso questa
familiarietà come una scusante dei
loro comportamenti errati, o come
una giustificazione fatalistica delle
loro affezioni, o, peggio, come una
“attenuante”. Invece è vero l’esatto
contrario, in quanto quasi sempre è
una “aggravante” perché incide da
più anni delle forme acquisite.
Cosa fare dunque? Io consiglio
sempre, a chi mi si presenta con
deboli fattori di rischio in atto, ma
con una pesante familiarietà, di
contrastare SUBITO le naturali,
negative, tendenze: perdere peso e
fare sport se si e’ di tendenza obesi,
mangiare con poco o senza sale se
di tendenza ipertesi, etc. etc.
E COMUNQUE MAI FUMARE!!!