42 -- 100% Fitness Magazine - Dicembre 2006
di Paola De Angelis
Designer di Gioielli
Il Corpo e il suo ornamento
“...intendo che l’oreficeria, i gioielli non hanno a che fare tanto con l’ornamento del corpo, quanto con la consacrazione del
corpo, la sua definizione come luogo magico, sacro, simbolico. E’ strano che si sia dimenticato che il gioiello non è tale grazie
al suo pregio, ma ha pregio grazie al suo essere difesa, potenza, grazia, forza di un corpo .”
G.Manganelli
S
uperstizione, magia, bellezza, semplice e pura vanità
scandiscono la storia dell’ornamento personale. Il gioiello
nasce con l’uomo e con il suo desiderio di ornarsi. Piume,
fiori e conchiglie prima, pietre, metalli e gemme poi. Il tutto
sempre ritenuto in grado di proteggere dal male, dalla
malattia e dalla morte, o, come nelle epoche più recenti, di scandire tappe
e momenti della vita, ricordare o tenere vivi i sentimenti.
Orecchini, anelli, spille, collane assumono forme e materiali diversi,
diventando attraverso i secoli testimonianza e storia della vita dell’uomo,
del suo grado di evoluzione, strumento di penetrazione nel suo universo
sociale e religioso. Danzano sul nostro corpo e intorno ad essi ruotano
storia, miti, leggende e stravaganze.
Al contempo diventano su di noi ricordo, protezione, energia, potenti e
affascinanti amuleti legati e assoggettati all’energia cosmica e terrestre.
Ed è così che tintinnanti rami di corallo rosso diventano per l’uomo
ornamento, nonché simbolo e protezione. E’ proprio una leggenda
l’origine e la forza del loro potere apotropaico.
Secondo la mitologia greca, quando l’eroe Perseo decapitò la terribile
Medusa, il sangue del mostro sprizzò e cadendo nel mare si trasformò in
un magnifico ramo di corallo rosso. Al mito è legata l’usanza di molti
marinai e pescatori di portare indosso un rametto di corallo rosso a
protezione dei pericoli del mare. Si narra che in passato molti pescatori
rifiutassero di uscire in mare se non indossavano il prezioso amuleto. Tra
i suoi innumerevoli poteri si annovera la protezione dal malocchio, dai
demoni, dagli incantesimi delle streghe, dalla pazzia e da ogni sorta di
malattia. Si credeva che scongiurasse la sterilità, dato che simboleggiava la
fertilità dell’acqua: l’acqua che, “fecondata” dal sangue della Medusa, aveva
dato vita alla preziosa gemma. Si crede che faciliti il parto e che protegga
dalle irregolarità della dismenorrea. Al tintinnio protettivo dei suoi rami
(allo stato naturale si ritiene che il suo potere sia maggiore) si affidavano
i bambini appena nati. Un rametto o un cornetto di corallo rosso, per
consuetudine diffusa, veniva messo al collo dei neonati o cucito nella loro
culla, soprattutto prima di uscire a passeggio, a protezione di qualunque
influsso negativo. Voci di popolo affermano che quando il nostro amuleto
in corallo va in frantumi, non dobbiamo rammaricarci: la “mala sorte” è
passata senza scalfirci.
La convinzione nell’estremo potere del corallo rosso è tale da renderlo un
oggetto multiprotettivo. Tenuto in casa protegge dalle avversità. Appeso
al letto scaccia gli incubi. Legato all’albero maestro della barca allontana
tempeste e naufragi. Posto tra le tegole ripara dai fulmini. Legato ad un
albero da frutto preserva da un raccolto magro. Collocato tra le messi
difende il raccolto dall’assalto delle locuste. Cucito al collare del nostro
fedele amico a quatto zampe lo protegge dalla rabbia.
Collane, orecchini, ciondoli, anelli: basta che siano dalla purpurea gemma
animati e lemuri, streghe, “malelingue”, “malocchi”, fulmini e saette, che ci
crediate o no, contro di voi nulla potranno.