16 -- 100% Fitness Magazine - Dicembre 2006
SALUTE & BENESSERE
L’UMANIZZAZIONE
DEI REPARTI DI PEDIATRIA
di Carlo Alfaro
Pediatra
N
egli ultimi anni, dato il miglioramento del livello di
assistenza ospedaliera dal punto di vista
tecnico-scientifico, raggiunto grazie al conseguimento di
uno standard elevato di conoscenze teoriche e la
condivisione di protocolli operativi comuni, si è posto
sempre più l’accento sull’opportunità di curare anche
l’aspetto psicologico ed emotivo dell’approccio al paziente in
ospedale, ai fini di un’assistenza al paziente ricoverato il più globale
possibile, mirata cioè sia al soma che alla psiche. Ciò è ancora più
cruciale per quanto riguarda l’assistenza al bambino ricoverato, più
vulnerabile all’impatto emotivo degli eventi capaci destabilizzare il
loro mondo interiore. La malattia e l’ospedalizzazione ad ogni età
comportano disorientamento dell’identità, menomazione
dell’interazione con gli altri, messa in crisi della dignità; un
ospedale “umanizzato” garantisce, invece, il riconoscimento della
sofferenza e del disagio, il recupero del concetto di persona come
portatrice di bisogni non solo fisici-organici ma e soprattutto
pscico-emotivi, la individualizzazione della qualità della degenza e
dei percorsi diagnostico-terapeutici.
L’articolo 7 della carta dei diritti dei bambini in ospedale prodotta
dall’UNESCO in collaborazione con l’EACH (European
Associaton for Children in Hospital) recita che i bambini in
ospedale haano diritto a giocare, a divertirsi e studiare in maniera
adeguata alla loro età e condizione morbosa. Nell’umanizzazione
dei reparti di pediatria sono impegnati a pari titolo medici,
infermieri, ausiliari, psicologi, volontari e gli stessi genitori.
Diverse sono le aree di intervento. La prima , la più importante, è
quella di garantire la presenza di madre o
padre o altro familiare ventiquattro ore su
ventiquattro accanto al bambino
ricoverato.
Anche l’accoglienza dell’ambiente è molto
importante: camere tinteggiate a colori
forti e luminosi e decorate con disegni di
animali, fiori, personaggi dei fumetti,
peluche, pupazzi e giocattoli ad animare
gli ambienti, televisione con video-cassette
nelle stanze di degenza, musiche allegre e
rilassanti in filodiffusione.
Molti reparti sono dotati di una ludoteca
dove giocare, dipingere, leggere, stare
insieme per superare la noia e la paura, e/o
di una scuola dove una maestra quotizzata
svolge regolari lezioni, e/o di una piccola
biblioteca con testi adatti a tutte le età.
Durante le festività natalizie, il Carnevale
e Pasqua i reparti pediatrici si arricchiscono di nuove decorazioni, arredi e
pupazzi. Il volontariato svolge, in
particolare, un ruolo fondamentale
nell’umanizzazione del reparto.
I volontari di associazioni come l’ABIO
(Associazione per il Bambino In Ospedale), attiva dal 1978,
accolgono il bambino al momento del ricovero, lo intrattengono
con giochi adatti, lo assistono durante le visite mediche e le terapie;
si occupano di abbellire le strutture del reparto, permettono ai
genitori di distrarsi o assentarsi momentaneamente.
Altre attività di volontariato vertono su temi specifici come
clownterapia, musicoterapia, “nati per leggere”. A Natale,
all’Epifania, a Carnevale operatori sanitari volontari spesso
organizzano delle allegre feste per i piccoli ricoverati, con musiche,
giochi, travestimenti ed offerta di doni.
L’impatto di queste a ]